What is love?

La prima cosa che mi salta in mente quando qualcuno mi chiede “What is love?” è ovviamente “baby don’t hurt me”. Il che, pensandoci bene, non è proprio carico di connotazioni positive. Partiamo subito disillusi, mettiamo le mani avanti, “frega niente what is love, basta che don’t hurt me, don’t hurt me, no more”. Perché, come ben sappiamo, “chi meno ama è più forte, si sa”.

Ma è davvero così che funziona? Non esisterà nessuno in grado di darci speranza? Una visione rosea?

Per risolvere questo quesito vecchio come il mondo, che si contende il primato con la nascita primogenita dell’uovo o della gallina, ho deciso di farmi aiutare dai classici della letteratura. Loro ne sanno sempre più di noi. Ho fatto una breve cernita della libreria e ho preso alcuni volumi, un po’ a caso, un po’ apposta.

 

L’amore secondo Orwell (1984)

Quando fai all’amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo. Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Grande Fratello, e di tutto il resto di quelle loro porcate?

Secondo Orwell, l’amore è l’unica via d’uscita in un mondo di merda. Ma comunque tranquilli, è un’illusione! Come la felicità: dura quel che dura, poi si torna alla cruda realtà, e forse si sta peggio di prima, perché si è ormai consapevoli che quella che prima vedevamo come una salvezza è solo un’altra inutile bugia.

 

L’amore secondo Tolstoj (Anna Karenina)

Devi capire che per me dal giorno che ho cominciato ad amarti tutto s’è mutato. Per me c’è una cosa sola: è il tuo amore. Se adesso è mio, mi sento allora così in alto, così salda, che nulla per me può essere umiliante.”

Così dice Anna innamorata. Sembra fantastico, vero? L’amore che cancella la vita e tutto il resto, “l’amor che move il sole e l’altre stelle”. Ma lui, invece, si sente così:

Un tempo si considerava infelice, ma la felicità era nel futuro; ora invece sentiva che la felicità migliore era già nel passato.”

Di nuovo la caducità del presente. Sì, ok, tutti felici e contenti quando ci si aspetta qualcosa, ma quando si cade nella routine? Quando le piccole gelosie, la noia, la rabbia e i bisticci diventano all’ordine del giorno? Quando la gente smette di vedervi come la novità?
Bah. Meglio buttarsi sotto un treno.

 

L’amore secondo Giacomo Casanova (Memorie)

Il fuoco del desiderio assomiglia ad un fuoco di paglia: quando divampa, è già prossimo ad esaurirsi”.

Dai, se lo dice lui ci dobbiamo fidare. Riprendo ciò che ho scritto sopra.

 

L’amore secondo Giuseppe Berto (Anonimo Veneziano)

Beh, qui partiamo in svantaggio. Il libro – e così anche il film – parlano di un amore già finito. O meglio: di un matrimonio già finito. Ma l’amore, quello c’è ancora o no?

Il nostro matrimonio sarà anche andato male, ma credo che nessuno al mondo abbia mai fatto l’amore come noi. Nessuno“.
Sarà per questo che è andato male. Le cose troppo grandi non sono di questo mondo“.

Forse sì. Forse, nonostante l’odio trapeli dalle loro parole mentre si insultano per le calli di Venezia, qualcosa è rimasto. O forse niente si è mai spento. Ma come facciamo ad essere sicuri che sia amore, e non abitudine?

Anche qui si delinea bene la differenza fra “innamorarsi” e “amarsi”: ci si conosce, tutto rose e fiori, si fa l’amore tutti i giorni, si mangia fuori, ma quando ci si sposa, quanto si fanno la lavatrice e la spesa, ecco che quel qualcosa si rompe…

 

L’amore secondo Thomas Mann (La Montagna incantata)

“Per dirla schietta, il nostro viaggiatore era dunque pazzamente innamorato di Clavdia Chauchat. Il suo innamoramento non consisteva quindi in una gentile e sentimentale malinconia secondo lo spirito di quella canzonetta. Era invece una piuttosto arrischiata e disancorata varietà di questa malia, mista di gelo e calore, come lo stato di salute d’un febbricitante”

Lui la ama.

Lei rispose: “Oh, l’amour nest rein, s’il nest pas de la folie, une chose insensée, défendue et une aventure dans le mal. Autrement c’est une banalité agréable, bonne pour en faire de petites chansons paisibles dans les plaines.”

Lei no.

 

L’amore secondo Buzzati (Un Amore)

“Un segreto molto semplice: l’amore. Tutto ciò che ci affascina nel mondo inanimato, i boschi, le pianure, i fiumi, le montagne, i mari, le valli, le steppe, di più, di più, le città, i palazzi, le pietre, di più, il cielo, i tramonti, le tempeste, di più, la neve, la notte, le stelle, il vento, tutte queste cose, di per sé vuote e indifferenti, si caricano di significato umano perché, senza che noi lo sospettiamo, contengono un presentimento d’amore”.

La più bella dichiarazione d’amore mai scritta. Complimenti.

Peccato che non solo lei non sia innamorata di lui, ma faccia del suo meglio per sfruttare la sua debolezza. Continuamente. Crudelmente.

 

L’amore secondo David Herbert (L’amante di Lady Chatterley)

“Io credo” disse Lady Bennerley, con aria pensosa “che se l’amore scomparisse, qualcos’altro prenderebbe il suo posto. La morfina, forse.”

 

Lady Bennerley, sposami. Ora.

 

In sintesi, se uno volesse innamorarsi, al giorno d’oggi, cosa dovrebbe fare? Di sicuro non leggere. Prendi in mano un libro, che sicuramente ha più esperienza di te, ha vissuto settemila vite, è stato letto da migliaia di paia di occhi, e speri che ti doni un po’ di poesia… E invece no! Una bella mazzata fra capo e collo, e ti riporta alla dura realtà, con due belle palle di cemento attaccate alle caviglie. Insomma, siamo quindi tutti d’accordo che è meglio lasciar perdere? Farsi di morfina? Suicidarsi teatralmente sotto la neve? Comprarsi un cagnolino?

Però ci dovrà essere almeno qualcuno che non la pensa come loro, qualche amore che finisce bene dopo l’illusione del colpo di fulmine…

 

L’amore secondo Bulgakov (il Maestro e Margherita)

“Vieni con me, lettore! Chi ti ha detto che non esiste sulla terra un amore vero, fedele, eterno? Venga tagliata la ripugnante lingua al mentitore! Vieni con me, mio lettore, soltanto con me, e ti mostrerò questo amore! No! Il maestro sbagliava quando, in ospedale, mentre la notte superava la mezzanotte, diceva a Ivanuska che lei lo aveva dimenticato. Non poteva essere andata in questo modo. Lei naturalmente non lo aveva dimenticato.

L’amore si parò davanti come l’assassino spunta da sotto terra nel vicolo, e li colpì entrambi, all’improvviso. Così colpisce il fulmine, così colpisce il pugnale! Lei però in seguito disse che non era stato così, che si eravano amati naturalmente da tempo, senza conoscersi, senza essersi mai i visti…”

Oh…

Ok.

Direi che è un ottimo giorno per iniziare ad innamorarsi.

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